Mussomeli – Assolta una commerciante di Mussomeli accusata di avere venduto merce taroccata. Lo ha stabilito il giudice che ha ritenuto che la donna, la quarantaduenne J.I., non si sia macchiata delle colpe che la procura nissena le ha imputato.
Era stata tirata in ballo per le ipotesi di ricettazione, vendita di prodotti industriali con marchi falsificati e segni distintivi contraffatti.
Ma il giudice – accogliendo la tesi degli avvocati Sandro Valenza e Gandolfo Mancuso, l’ha assolta «perché il fatto non sussiste». Di contro il pm ha chiesto la condanna della stessa donna a 8 mesi di reclusione.
I fatti che sono stati al centro del processo sono legati agli esiti di un’operazione effettuata dalla guardia di finanza nell’ottobre di cinque anni fa.
Allora, nell’esercizio commerciale gestito dalla negoziante, dopo un’ispezione sono stati sequestrati 13 cinture, 6 paia di scarpe, 7 borse, 17 portamonete e 24 borsette da donna. Tutta merce, esposta in vendita, che sarebbe risultata riproduzione di noti marchi industriali nazionali ed esteri. Da qui il sequestro dei prodotti e la denuncia della commerciante.
Peraltro, di recente, una superperizia disposta dal giudice ha poi riconosciuto che quella merce sequestrata non sarebbe stata né contraffatta, né sarebbe stata una imitazione di noti marchi.
Così adesso le contestazioni dell’accusa hanno perso di consistenza fino a cadere totalmente passando al vaglio del giudice