Mussomeli – – A soli 58 anni se ne va, portato via da un male incurabile, nell’incredulità generale, Gaetano Galione di Casteltermini, il postino molto amato a Mussomeli e nel Vallone dove ha lavorato. Fino a pochi mesi fa era ancora sul posto di lavoro -che, in casi come questo, non è mai lo stesso!- a recuperare e recapitare pacchi. Al tempo del Web 4.0 in cui la comunicazione viaggia sempre più da un dispositivo elettronico all’altro, a viaggiare, invece, sempre più spesso, da un capo all’altro del mondo, sono gli acquisti online. Per i manchevoli del tempo o per chiunque volesse risparmiarsi la noia dello shopping immersivo. E ne aveva da fare il “signor Gaetano” così come tutti erano adusi a chiamarlo, perchè, a detta di chi lo ha conosciuto, un “signore” lui lo era veramente. Cosa questa che non è così scontata data la mole di lavoro a cui gli operatori di categoria sono costantemente sottoposti. Dipendeva dall’Ufficio di Caltanissetta, Gaetano Galione, addetto alla consegna dei pacchi, e serviva tre piccoli paesi, Sutera, Campofranco e Acquaviva. “Non solo gentile, ma anche attento e scrupoloso nell’attendere alle sue mansioni”, lo ricorda così Gero Virciglio, suo coetaneo di Sutera, titolare dell’unico rifornimento locale, che spesso ha prestato lo spazio della sua attività come quartier generale dello smistamento pacchi nel paese del Rabato. Questo sempre nell’ottica del venire incontro al cliente che “magari poteva necessitare di quell’oggetto”, si diceva Gaetano. Purtroppo mentre lui si prendeva cura degli altri e delle loro esigenze, ignorava che qualcosa cominciava ad andare storto dentro di sè. “Un mal di schiena” è stato quanto accusato dal postino solerte, qualche mese fa, riferisce il direttore del Recapito di Caltanissetta, Tonino D’Angelo, che lo ricorda come “una persona perbene, andata via troppo in fretta a causa di un male che non ha lasciato scampo”. E, a suggello di quanto detto, aggiunge che “durante la sua assenza dal lavoro, i clienti si sono recati personalmente in Ufficio a chiedere di lui. Quale attestato di stima e affetto più grandi di questo, potremmo immaginare! Mancherà sia in ufficio che fra le strade Gaetano, lui che era un riferimento in entrambi i casi”. Delle volte lo scambio gratuito di una gentilezza, si consuma proprio laddove meno te lo aspetti. Ed è questa la cifra più autentica dei rapporti umani. Fosse con 45° all’ombra o sotto la pioggia battente, il dovere di un postino è quello di correre e stare dentro la tabella di marcia. Se Gaetano ha scelto di farlo, forse, era proprio questo quello che voleva, il rapporto con la sua gente che, oggi, lo piange e già lo rimpiange, assieme alla moglie con la quale era sposato da più di dieci anni.