Home Cronaca “A dicembre credo di aver contratto a Bergamo l’allora sconosciuto Covid”

“A dicembre credo di aver contratto a Bergamo l’allora sconosciuto Covid”

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Mussomeli – “Credo di essere stata vittima del virus ma quando ancora non se ne sapeva nulla e nessuno lo chiamava col suo nome covid-19 o più semplicemente Coronavirus”. Il racconto arrivava da Anna Maria Noto, mussomelese ma che vive da oltre 30 anni in una delle zone più flagellate dalle epidemia: nel bergamasco. “Era il primo giorno di dicembre dell’anno appena trascorso – ricorda Anna Maria –  e mi sveglio con una febbre improvvisa, non era alta ea cui non ho dato particolare peso dato che  in un mese freddo come quello di dicembre ci sta che si abbia un pò di malessere. Febbre che diventa subito alta e, nell’arco di 5 giorni, ho avvertito fitte dolorose al torace e respiro molto affannato, come se all’improvviso mi fossi messa a soffrire di forte asma. Mi sono rivolta al pronto soccorso della zona dove mi hanno diagnosticato un inizio di focolaio di broncopolmonite. Una diagnosi che m ha sorpresa visto che non ho mai avuto in vita mia una polmonite, figuriamoci una broncopolmonite e la cosa mi è sembrata molto strana! Sono stata quaranta giorni bloccata in casa  sotto terapia di penicillina ed antibiotici. Quando è scoppiato il coronavirus ha iniziato a girare voce che lo stesso fosse già in giro nella nostra zona da dicembre e che in quel mese c’è stato un numero inisuale di polmoniti anomale rispetto agli anni precedenti”. Anna Maria ha 52 anni ed è mamma di due figli,  abitando nella zona di fuoco della pandemia rivela: “Come tutte le persone che vivono qui, ho vissuto le settimane di ansia e di paura per la forte presenza del coronavirus, presenza fortemente percepita dal suono di tante ambulanze e del tetro rintocco delle campane a morto che per essere un piccolo paese a ridosso di Ponte San Pietro, le campane rintoccavano per troppe volte al giorno e lì ti assaliva il timore che il prossimo potevi essere tu, o peggio, uno dei tuoi cari”.

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