Mussomeli – “Un ragazzo in mezzo ai ragazzi”, con queste parole la professoressa Giovanna Milazzo, vicepreside dell’Istituto di Istruzione Superiore Giovanbattista Hodierna, ricorda Ruben Salvatore Saccio, il venticinquenne di Villafrati, brillante docente dell’Istituto Professionale Manutenzione e Assistenza Tecnica di Mussomeli e Campofranco, deceduto questa notte nel tragico incidente avvenuto sulla stada statale 121 Palermo-Agrigento all’altezza di Bolognetta. Il giovane, deceduto assieme ad un altro giovanissimo, Samuele Cusimano di 21 anni, era alla guida della Seat Leon che, all’alba, verosimilmente si è schiantata contro una cisterna. Feriti altri tre ragazzi che si trovavano nell’abitacolo posteriore dell’autovettura. Un percorso di vita tanto brillante quanto prematuramente interrotto, quello del giovane insegnante di Ingegneria Meccanica, “solo due giorni fa”, ricorda la prof.ssa Milazzo, con la voce ancora rotta dalla commozione, con i ragazzi delle classi 4^ e 5^, aveva organizzato una visita al Museo dei Motori presso la Facoltà di Ingegneria Meccanica all’Università di Palermo. Così la notizia, stamani, ha gettato nello sconforto la comunità di Villafrati, che si è stretta nel dolore attorno alla famiglia, ma anche quelle, apparentemente distanti di Mussomeli e Campofranco, dove lo sfortunato ingegnere, professore con la passione per il motociclismo, insegnava da quest’anno. E lì, su quella strada maledetta, ha bruciato l’ultima tappa della sua vita. Fra quei motori che sono stati croce e delizia della sua pur breve, ma felice, esistenza. Come le altre del resto. Le tappe, che lo hanno visto giovanissimo già laureato e professionalmente impegnato. E con una preparazione che quasi strideva con la sua giovane età. Solo l’entusiasmo, il sorriso e la gioia di vivere e programmare si confacevano alla sua età. “I ragazzi, oltre a noi docenti, sono rimasti senza parole per la perdita del giovane prof. di materie meccaniche. Mancherà il carisma e la passione che trasmetteva ai suoi alunni, quasi coetanei. Solare, gioviale e bellissimo nel suo sorriso e nell’atteggiamento dimesso di chi non esita a chiedere di fronte a qualche dubbio. La meccanica era il suo debole, ingegnere meccanico, lauretato con 110 e lode, aveva maturato una breve esperienza lavorativa al Nord, precisamente a Mantova, per poi tornare alla sua terra e al suo mare. Venerdì l’ultimo ricevimento a Campofranco e un saluto con i sìcolleghi e con le famiglie dei suoi ragazzi che ancora non sapeva di ultima volta. A nome di tutta la scuola, docenti, studenti e personale non docente, la prof.ssa Milazzo esprime il profondo dolore per la perdita di un validissimo insegnante ma anche e soprattutto di un brillante ragazzo che, nei tempi brevi che il destino gli ha concesso, si è fatto amare e così sarà ricordato per sempre.
I ragazzi hanno già espresso volontà di partecipare ai funerali che già si sa non si svolgeranno a breve.
