Mussomeli – Si appella al diritto di assistenza pediatrica Alfonsina Costanzo, impiegata mussomelese, nel denunciare quanto accaduto qualche giorno addietro alla nipote, in ferie a Mussomeli dalla Germania, trovatasi nella necessità di far visitare il figlio, febbrile, di un anno e mezzo. Essendo fine settimana, quindi giorno non coperto dal servizio ambulatoriale di pediatria di famiglia, al quale, peraltro, il neonato non avrebbe avuto comunque accesso, in quanto non residente nel Comune, i familiari hanno dovuto rimediare con “classica terapia antibiotica onde potere scongiurare una probabile infezione ritenuta responsabile dello stato febbrile del bambino. Terapia che purtroppo non ha dato i risultati sperati lasciando il bambino per tre giorni in balia di un dolore terribile e i familiari nell’impossibilità di garantirgli diagnosi e cura adeguate”. Per questo Alfonsiana Costanzo parla di calvario, riferendosi alla cronica dificoltà di chi si trova nela Vallone di ricevere cure pediatriche. La lunga trafila di telefonate ai vari presidi sanitari locali, pubblici e privati, si è risolta, fortunatamente bene, solo il lunedì successivo, alla riapertura dell’ambulatorio pediatrico di famiglia attivo, appunto, dal lunedì al venerdì. Resta però la spada di damocle dell’assenza del reparto di pediatria: una mancanza che priva piccini e famiglie di quel diritto alla salute e alla cura che dovrebbe essere garantito a ogni individuo e comunità.
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