Mussomeli – Ecco come si presentava la carreggiata del tratto di strada che, dalle miniere Bosco porta a Serrradifalco, nel pomeriggio di lunedì 23 settembre. Un fiume di fango e pietre ha invaso il manto stradale rendendo assolutamente pericolosa tanto la circolazione quanto la sosta, per chi avesse scelto di aspettare che passasse la tempesta. Numerose le auto che si sono trovate coinvolte nel disagio -non si esclude il panico!- data l’ora che coincide con il rientro di molti pendolari. Mentre, nelle zone limitrofe, si registrava solo lieve annuvolamento del cielo. La segnalazione ci arriva direttamente dai nostri lettori, la condizione atavica di “mala viabilità” che nasce e continua ad esistere assieme alla stessa Sp.38, strada di collegamento fra Mussomeli e Caltanissetta. E sulla quale, al momento, insistono anche i disagi legati ai lavori di ammodernamento. Da qualche tempo l’interruzione alle porte della città complica ulteriormente le cose. Un calvario con cui parecchi pendolari devono fare i conti ogni giorno. Se poi ci mettiamo pure gli eventi atmosferici cosiddetti eccezionali, che di eccezionale ormai mantengono solo la classificazione sulla carta, non ci vuole molto a capire che viviamo in un continuo stato di precarietà. Che di cambiare non ne vuol sapere. Se non in peggio. La politica dello “scaricabarile”, come vediamo, continua a produrre disastri stradali. La manutenzione delle strade e una gestione oculata dei terreni potrebbero aiutare se non ad evitare, quantomeno a limitare fortemente la portata di tali eventi che mettono a rischio la vita di chi non è nelle condizioni di scegliere se mettersi in macchina la mattina oppure no. Con l’aggravente che le bombe d’acqua ormai sono tanto frequenti quanto imprevedibili.