Caltanissetta – Armi e droga al centro di un blitz della polizia. E sono in tutto ventitré gli indagati. In particolare cinque sono stati destinatari di misura cautelare per armi – di cui tre in carcere e due ai domiciliari – e altri diciotto, per i quali la procura aveva però chiesto misure cautelari , sono indagati in libertà per detenzione e traffico di droga.
Questo, nei “numeri”, il blitz «H24 Store» della polizia. In carcere Carmelo Ascia, Massimo Curvà e Giuseppe Di Noto, gli ultimi due al centro della vicenda legata all’arma da guerra.
Ai domiciliari, invece, Dylan Iraci e Rocco Azzolina.
Dalle indagini – che si sono sviluppate ricorrendo a sistemi di videosorveglianza, intercettazioni telefoniche e ambientali- sarebbe emersa l’esistenza di un traffico e smercio di stupefacenti a Gela. Traffico di droga racchiuso tra giugno 2022 e gennaio dell’anno successivo e, inoltre, la disponibilità di armi, oltre a furti e altre azioni violente.
Più in dettaglio, nel novembre di tre anni addietro, attraverso intercettazioni sull’onda di una rapina ai danni di un commerciante gelese di prodotti ittici, i poliziotti hanno scoperto un vasto giro di traffico e spaccio messo in piedi pregiudicati gelesi. Durante le stesse indagini gli agenti hanno pure effettuato diversi sequestri di cocaina e parecchi arresti.
Quelle stesse intercettazioni hanno rivelato l’acquisto di un’arma da guerra, una mitraglietta in particolare, da parte di uno degli indagati. Arma che era stata affidata ad un altro indagato per ripararla. Con la complicità di altri, la mitraglietta è stata poi nascosta in campagna.
L’arma, secondo la ricostruzione investigativa, sarebbe stata acquistata per dissidi tra uno degli indagati e un gruppo di giovani gelesi, in un noto locale notturno del ragusano.
E sempre tra le pieghe delle intercettazioni è stata fatta luce su diversi furti in abitazione e, inoltre, è stata scoperta l’identità agli autori di una violenta rapina ai danni del titolare di una nota catena di supermercati di Gela. E per loro la Corte d’Appello di Caltanissetta ha confermato la condanna a sei anni e otto mesi di reclusione.