Caltanissetta – Sconto di pena per un paio d’imputati tirati in ballo per armi e droga, sotto l’ala di Cosa nostra. Così nell’appello “bis” dopo l’annullamento della Cassazione.
Al quarantaduenne gelese Salvatore Graziano Biundo sono stati comminati sei anni e undici mesi di reclusione, contro i nove anni e due mesi nel precedente appello ed i dieci anni in primo grado con il rito abbreviato.
Il ventottenne Orazio Davide Faraci, detto “Davidino”, anch’egli gelese, ne è uscito con otto anni e cinque mesi, mentre in appello aveva avuto nove anni e due mesi e dieci anni dal gup.
Così ha disposto la corte d’Appello di Caltanissetta vagliando le due posizioni dopo il pronunciamento della Suprema Corte.
I due sono stati tirati in ballo, insieme ad altri cinque indagati le cui posizioni dal punto di vista processuale si sono separate, sulla scia di una indagine della Squadra mobile di Caltanissetta sotto il coordinamento della direzione distrettuale antimafia nissena.
Secondo lo spaccato tracciato dagli inquirenti la droga, in particolare cocaina e marijuana, sarebbe stata comprata nell’area del Ragusano e poi rivenduta a Gela.
Nel gran calderone dell’inchiesta curata dalla polizia, anche la cessione di armi trasformate ad arte in maniera tale che potessero sparare.