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“Basta parole, servono i fatti”. La risposta delle sigle sindacali circa la carenza di personale OSS al Sant’Elia e all’Immacolata Longo

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Mussomeli – Riscontro alla nota prot. n. 9537 del 06. o2.2025 a firma della coordinatrice infermieristica dott.ssa Piera Giamporcaro e del direttore medico f.f. dott. Benedetto Trobia, da parte delle sigle sindacali FP CIGIL, CISL FP, UIL FPL, NURSIND CGS, NURSING UP.
Nella sopracitata nota, i firmatari, circa la carenza di personale OSS e la conseguente condivisione dello stesso con più UU.OO., sollevata dai sindacati, hanno evidenziato che “la soluzione adottata per garantire il personale in malattia, è, tuttavia, compatibile con quelle che sono le esigenze dei reparti durante le ore notturne e che tutto avviene sotto lo stretto controllo “dei PP.dd.SS. Infermieri in servizio pressso l’Ufficio Infermieristico, in base al numero di posti letto attivi”. Precisando altresì che il disagio evidenziato avrebbe riguardato solamente l’edificio A del P.O. Sant’Elia”. Tale risposta, della coordinatrice infermieristica e del direttore medico f.f., ha sollevato non poche rimostranze fra le sigle sindacali che si ritrovano a “dovere sottolineare, ancora una volta, che la situazione è insostenibile da un lato per il personale OSS e infermieristico, dall’altro per i pazienti, costretti a pagare il prezzo della mancata assistenza e sicurezza”. Come riporta la nota di riscontro, infatti, al primo piano sono attivi 28 posti letto, al secondo dodici, al terzo trentadue, al quarto cinquantacinque, al quinto ventisei, al sesto idem e al settimo diciassette. E, per piano, durante le ore notturne, nonostante l’elevato numero di posti letto per U.O., sarebbe disponibile un solo OSS che deve occuparsi dell’igiene, della mobilizzazione, dell’alimentazione, del trasporto del paziente per indagini strumentali e di quello di emazie e prelievi. Attività tutte, queste, che richiedono tempi tecnici significativi, soprattutto in reparti con pazienti non autosufficienti o con necessità di assistenza continua. Pertanto, accade spesso che mansioni proprie dell’OSS vengano svolte dal personale infermieristico con conseguente demansionamento. Esempi eclatanti di disserizio si sono verificati in seno al personale di turno diverse volte in seguito ad ordini di servizio che hanno portato gli operatori da un piano all’altro dal P.O. Peraltro tenendo fuori la dirigenza delle professioni infermieristiche dell’ASP di Caltanissetta dai processi organizzativi di certa complessità. Generando, in questo modo, non solo disagi sul piano pratico assistenziale ma anche alimentando un clima di totale sfiducia e frustrazione tra il personale”. Circa la “straordinarietà del provvedimento”, come fatto presente da Giampoprcaro e Trobia, poi, le OO.SS. replicano chiedendo una “precisa determinazione del lasso temporale previsto per questa fase emergenziale, la comunicazione al medico competente aziendale delle specificità di impiego del personale OSS, l’informazione alle RLS, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, e ai preposti delle UU.OO interessate dal provvedimento, l’integrazione nel Documento di Valutazione dei Rischi, DVR, di una specifica valutazione delle modalità di approccio alle temporanee multi-assegnazioni del singolo operatore. Le sigle sindacali, pertanto, richiedono aumento temporaneo del personale OSS durante le ore notturne, monitoraggio congiunto tra Direzione Medica, Ufficio Infermieristico e rappresentanti delle OO.SS., pianificazione di interventi strutturali. Basta promesse, servono i fatti. Chiesta la rettifica immediata di tale disposizione organizzativa e un formale riscontro entro e non oltre cinque giorni lavorativi dalla ricezione della nota. In caso contrario, sarà attivata ogni forma di mobilitazione senza escludere la segnalazione all’assessore regionale alla Sanità. Tutto ciò confidando in un tempestivo e positivo riscontro”.
La comunicazione arriva da Salvatore Cardinale, infermiere del P.O. Immacolata Longo di Mussomeli che tiene a precisare che la stessa situazione si verifica anche a Mussomeli, appunto.

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