Caltanissetta – Beni sospetti quelli su cui ha messo mani lo Stato. Sequestrando due appartamenti, per un valore complessivo di 350 mila euro, a un dipendente dell’azienda sanitaria provinciale.
Il provvedimento ha colpito Calogero Giarratana che diversi anni addietro ha avuto problemi giudiziari, anche se poi la sua presunta vicinanza a Cosa nostra non sarebbe stata riconosciuta dal tribunale-.
Il provvedimento emesso adesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Caltanissetta, presieduto da Andrea catalano, ed eseguito dalla direzione investigativa antimafia, è legato a un sequestro che lo stesso dipendente Asp, un paio di anni addietro, aveva subito insieme al fratello.
Ma dell’originario patrimonio “requisito”, il tribunale ha adesso confiscato, non definitivamente, i due immobili che sono stati acquistati negli anni in cui lo stesso Giarratana aveva avuto problemi giudiziari per porto di armi ed oggetti atti ad offendere, minaccia, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, usura, truffa, riciclaggio e ricettazione.
Secondo la stessa Dia vi sarebbe stato un profondo squilibrio tra i redditi dichiarati e il tenore di vita condotto dallo stesso destinatario della misura patrimoniale. È nel periodo della pandemia che il focus della Dia si è catalizzato su questo fronte per prevenire il fenomeno dell’usura.