È il cinquantunenne campofranchese Fabio Giovenco – ora assistito dall’avvocatessa Daniela Salamone – tirato in ballo per almeno quattro episodi di spaccio.
Per lui sono stati chiesti un anno e tre mesi di reclusione , con il riconoscimento delle attenuanti perché, alla fine, sono acquisiti gli atti del fascicolo delle indagini del pubblico ministero, per definire velocemente il procedimento in una sorta di abbreviato. Sì, perché il precedente difensore aveva già scelto il rito ordinario con il rinvio a giudizio del suo assistito. Nella stessa udienza, anche l’intervento della difesa. E il giudice, prima di emettere la sentenza, ha poi rinviato il processo per eventuali repliche del pubblico ministero.
Giovenco è accusato di detenzione e spaccio di stupefacenti, in concorso con altri coinvolti nell’indagine dei carabinieri. In particolare di cocaina e hashish con episodi a lui contestati a fine dicembre di tre anni fa e, poi, nel gennaio e nel luglio dell’anno successivo.
Peraltro Giovenco di recente, su istanza dell’avvocatessa Daniela Salamone , ha ottenuto la scarcerazione. Era sottoposto agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Ma nell’ottobre scorso, per esser evaso dalla detenzione in casa, era pure scattato l’aggravamento della misura, facendolo finire al carcere Malaspina.