Home Cronaca Boss di Campofranco a giudizio, i pm: volle il delitto Falcone

Boss di Campofranco a giudizio, i pm: volle il delitto Falcone

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Campofranco – A giudizio il boss di Campofranco perché ritenuto la “regia” di un omicidio di mafia. Che si sarebbe consumato, secondo la tesi accusatoria, per un paio di motivazioni.

Alla sbarra andrà il boss di Campofranco, il sessantacinquenne Domenico «Mimì» Vaccaro  -assistito dall’avvocato Antonio Impellizzeri – per rispondere di omicidio.

Missione di morte che ha avuto per obiettivo il montedorese  Gaetano Falcone, assassinato il 13 giugno del lontano 1998.

Questa l’imputazione a carico di vaccaro che, secondo gli inquirenti, avrebbe anche rivestito il ruolo di rappresentante provinciale di Cosa nostra.

In questo caso, secondo l’impianto accusatorio, Vaccaro avrebbe voluto la morte di Falcone intanto per vendicare l’uccisione di suo fratello, Lorenzo Vaccaro e di Francesco Carruba, assassinati il 29 gennaio 1998.

Ma anche un’altra ragione – secondo l’accusa – sarebbe stata alla base della pianificazione dell’agguato. Sì perché vi sarebbe stato un progetto per l’eliminazione dello stesso Domencio Vaccaro axd opera di una frangia ribelle di Cosa nostra che avrebbe fatto capo allo stesso Gaetano Falcone.

E, secondo gli inquirenti, Vaccaro avrebbe ottenuto il placet per l’uccisione da Nicolò Falcone, cugino della vittima.

A confermarlo sarebbe stato il collaboratore di giustizia di Campofranco  Maurizio Carruba, il quale -. Ha riferito ai pm – lui stesso avrebbe consigliato aVaccaro di rivolgersi preventivamente a Falcone senior prima di uccidere il cugino

Tesi che la difesa ha fermamente sempre sconfessato.

Questo sarà lo scenario, per linee generali, che approderà in aula, in corte d’Assise per il processo per omicidio che dovrà aprirsi a carico di Domenico Mimì Vaccaro.

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