Caltanissetta – Per anni l’avrebbe vessata e presa a botte. Fino a quando lei ha deciso di dire basta. E di rompere con quel passato di violenze vissuto con il marito, un nisseno quarantenne.
Una vita d’inferno quella che, per poco meno di una ventina di anni, avrebbe visto un trentottenne ennese che sarebbe stata picchiata dal marito anche quando, combattendo una brutta malattia, si stava sottoponendo a chemioterapia. Ma lui, imperterrito, avrebbe continuato nel suo atteggiamento violento.
Un rapporto, il loro, nato quand’erano ancora studenti. Lei alle scuole superiori, lui all’università. Fino a quando lei è rimasta incinta ed i genitori di lui avrebbero imposto che la coppia si sposasse e andasse a vivere in casa dei suoceri, nonostante questi non fossero assolutamente d’accordo.
Lui non avrebbe perso occasione per umiliarla e maltrattarla. Dal loro matrimonio sono nati due figli. E l’uomo non avrebbe risparmiato botte neanche loro.
Più volte la donna è stata costretta a fare ricorso alle cure ospedaliere, ma senza mai raccontare la verità ai medici. Senza mai rivelare che a picchiarla sarebbe stato il marito.
Fino a quando prima l’anoressia e poi la grave malattia, hanno spinto la trentottenne sull’orlo del baratro. E a quel punto, raccolto il coraggio a due mani, ha deciso di denunciare. Di dare un taglio netto alla sua vita infelice.
Ma a tutt’oggi le sue denunce sarebbero rimaste in qualche modo lettera morta. Senza alcun provvedimento da parte dell’autorità giudiziaria.