Caltanissetta – Maltrattò e abusò della moglie. Vessando pure i figli. Non ha avuto dubbi il tribunale di Caltanissetta nel giudicarlo colpevole.
È di 9 annidi reclusione la condanna inflitta a un quarantasettenne nisseno (del quale si omettono le generalità a tutela di ex mogli e figli) finito sul banco degli imputati per rispondere di per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravati.
Ma non è tutto. Perché dovrà pure risarcire l’ex moglie e uno dei figli – assistiti dall’avvocatessa Mariangela Randazzo – secondo l’entità che verrà poi stabilita in un procedimento civile.
Tra le pene accessorie comminate all’imputato – assistito dall’avvocato Ernesto Brivido – anche la sospensione della responsabilità genitoriale fino alla maggiore età. Questo il verdetto emesso dal tribunale di Caltanissetta presieduto da Francesco D’Arrigo.
La coppia si è separata nell’esta di quattro anni fa. Poi la donna ha raccontato agli inquirenti di aver vissuto una vita d’inferno in casa. L’indagine è scattata nel momento in cui la donna ha telefonato in questura chiedendo aiuto dopo l’ennesima lite per motivi di gelosia. Possessivo al punto tale da impedirle pure di avere contatti con i parenti. E la sua ricostruzione avrebbe rivelato un passato fatto, per anni, di violenze, soprusi e vessazioni, sia a lei che ai figli. Tant’è che il tribunale per i minorenni aveva pure emesso un provvedimento di allontanamento da casa a carico del padre. Ma più volte lo avrebbe violato.
Poi lo aveva riaccolto in casa per problemi di salute di lui. Ma lo scenario non sarebbe mutato. Anzi, si sarebbe riproposta la stessa situazione angosciante. Sì perché per anni l’avrebbe pesantemente apostrofata con epiteti pesantissimi, così come pure i figli. E poi calci, schiaffi e spintoni a tutti, in casa. «Ti ammazzo», «ti uccido», avrebbe minacciato la moglie, sbattendole la testa al muro e tirandole i capelli. E di lei ne avrebbe abusato sessualmente parecchie volte contro la sua volontà. Anche quando i figli erano in casa.
Fino a quando, un anno fa, è scattata la misura cautelare che ha trascinato in carcere il presunto marito e padre violento. Almeno così li ha riconosciuto la sentenza, anche se le motivazioni saranno depositate tra una novantina di giorni.
