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Carabiniere ucciso da un colpo di pistla sparato da un latitante, cerimonia in omaggio alla memoria di Roberto Ticli

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Caltanissetta – In ricordo di un militare ucciso da un latitante. La cerimonia di commemorazione, in omaggio al carabiniere niscemese Roberto Ticli, medaglia d’argento al valor militare «alla memoria», ha vissuto un primo momento al cimitero con la deposizione di una corona d’alloro.

Poi , nella chiesa madre di Niscemi, la celebrazione religiosa officiata da don Salvatore Falzone, cappellano militare del comando legione carabinieri Sicilia e dal parroco don Massimo Ingegnoso.

Presenti, tra gli altri, l’anziano padre e il fratello di Ticli, il comandante provinciale dei carabinieri di Caltanissetta, il colonnello Alessandro Mucci, il comandante del reparto di Gela, il tenente colonnello Marco Montemagno e, infine, una rappresentanza dell’amministrazione comunale di Niscemi e di tutte le forze di polizia.

Roberto Ticli è stato ucciso da un rapinatore durante un conflitto a fuoco la notte del primo ottobre di trentaquattro anni fa. Era capo pattuglia e con un collega stavano effettuando controlli a Porto Ceresio, nel Varesotto. Al posto di blocco ha intercettato un’auto, il cui conducente aveva un atteggiamento sospetto. E nel momento in cui s’è reso conto che i militari avevano scoperto che il documento d’identità che aveva esibito era fasullo, è fuggito sparando con una pistola. Due i colpi che ha esploso, uno dei quali ha raggiunto al torace il carabiniere, subito soccorso e trasferito all’ospedale di Varese. Poche ore dopo, alle tre del mattino, è deceduto.

L’assassino , sul quale pendeva  mandato di cattura internazionale , è stato poi preso. Era latitante perché ricercato per una rapina. Una volta in caserma ha confessato di avere fatto fuoco contro il carabiniere.

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