Caltanissetta – Colpo di spugna all’arresto dell’amministratrice societaria a cui faceva capo una sospetta casa di riposo lager. Quella scoperta dai carabinieri nello storico rione Santa Flavia di Caltanissetta e che, nel dicembre scorso, è stata al centro di un blitz e di un provvedimento di sequestro dell’immobile. Il tutto è stato subito affidato ad un amministratore giudiziario.
L’annullamento, con rinvio, della misura cautelare personale è arrivato dalla Cassazione nei confronti della sessantatreenne Venera Alaimo , a capo della società «Salve di Falzone Gabriele & C. sas» che gestiva la casa di riposo «Santa Chiara».
La Suprema Corte, accogliendo la tesi degli avvocati Umberto Alaimo e Antonio Impellizzeri, ha annullato la misura cautelare a carico dell’indagata, inviando nuovamente gli atti al tribunale del riesame che aveva rigettato il precedente ricorso.
Annullamento, quello degli «ermellini», non fondato sulla solo legittimità del provvedimento, ma entrando pure nel merito della questione.
Alaimo è finita in carcere , insieme a cinque operatori sociosanitari accusati di avere maltrattato gli anziani, la notte tra il 16 e il 17 dicembre scorsi. Altri tre indagati sono finiti, quella stessa notte, ai domiciliari con il braccialetto elettronico. E solo uno di loro, finora, era tornato in libertà.
A carico dei nove , la procura, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, hanno ipotizzato i reati di maltrattamenti, sequestro di persona, abbandono di persone ed esercizio abusivo di pratiche sanitarie.
