Caltanissetta – In tre vanno per il patteggiamento, due con il rito abbreviato. E s’è aperto, in ordinario, il processo a carico dell’amministratrice di una presunta casa di riposo lager. Tutti e sei sono coinvolti nell’indagine che ha interessato la «Santa Chiara» di Caltanissetta.
Il patteggiamento è stato chiesto dall’amministratrice della «Agata srls» che gestiva il centro anziani , Agata Giovanna Salamone, la sorella, Donatella Michela Salamone e l’operatore socio sanitario Gianluca Giuseppe Ciresi – assistiti dagli avvocati Boris Pastorello e Rosario Didato – che dovrebbero svolgere attività di pubblica utilità.
Rito abbreviato, invece, per altri due operatori socio sanitari, Gaetano Marrocco e Pietro Castronovo – assistiti dagli avvocati Dino Milazzo, Martina Vurruso e Rossella Nicoletti – che aveva chiesto di patteggiare ma non gli è stato accordato.
Le difese hanno poi sollevato eccezioni sulle richieste di costituzione di parte civile di familiari o ospiti della stessa casa di riposo – assistiti dagli avvocati Giuseppe Dacquì, Ramona Dacquì e Italo Attardo – e, in tal senso, il gup Santi Bologna si pronuncerà successivamente.
Parallelamente si è aperto il processo, con rito ordinario , a Venera Alaimo – assistita dagli avvocati Antonio Impellizzeri e Umberto Ilardo – amministratrice della società che gestisce la struttura.
In apertura di processo, dinanzi il tribunale presieduto da Francesco D’Arrigo (a latere Giulia Zappalà e Nicoletta Frasca) sono state mostrate le immagini che la procura, al momento del blitz, ha chiesto di registrare. E quei filmati descrivevano una situazione più che precaria, come medicinali in frigo che presentavano muffe sulle confezioni, bagni utilizzati con ripostigli, materassi sporchi anche di feci, indumenti sporchi e scarpe appoggiati su tavoli e altro ancora.