Caltanissetta – Scarcerata l’amministratrice di una presunta casa di riposo lager. Dopo quattro mesi lascia il carcere per andare ai domiciliari.
A beneficiare della misura è stata la sessantatreenne Venera Alaimo – assistita dagli avvocati Umberto Alaimo e Antonio Impellizzeri – ai vertici della società «Salve di Falzone Gabriele & C. sas» che gestiva la casa di riposo «Santa Chiara», struttura finita nel mirino di carabinieri e magistratura per i presunti maltrattamenti a cui sarebbero stati sottoposti gli anziani ospiti.
È stato il tribunale del Riesame presieduto da Andrea Catalano – completano il Collegio i giudici Antonia Leona e Nadia Marina La Rana – a disporre la scarcerazione dell’indagata, sull’onda del pronunciamento della Cassazione che un mese fa, accogliendo l’istanza della difesa, ha annullato con rinvio l’ordinanza emessa dallo stesso «Riesame» il 16 dicembre scorso.
Alaimo era stata tra i sei indagati finiti in carcere a metà dicembre scorso, mentre altri tre sono andati allora ai domiciliari con il braccialetto elettronico, perché accusati di maltrattamenti, sequestro di persona, abbandono di persone ed esercizio abusivo di pratiche sanitarie.
Tra le pieghe dell’operazione, quattro mesi fa è stato pure sequestrato l’immobile, affidato ad un amministratore giudiziario, che accoglie la struttura finita nella bufera.
Secondo la tesi investigativa , alcuni tra gli ospiti della casa di riposo sarebbero stati immobilizzati a letto o legati con cinghie alle sedie a rotelle, così da impedire loro qualsiasi movimento. E poi presunte vessazioni e pure sfottò ai danni degli anziani.
Una situazione che, scattata l’indagine, i carabinieri avrebbero poi documentato piazzando videocamere-spia all’interno della stessa struttura.