Mussomeli – “Figli di un dio minore”. Così recita il titolo di un famoso film del 1986 e, prima ancora, quello di un’opera teatrale di Mark Madoff da cui il film ha tratto ispirazione. Ma, a ragion veduta, riteniamo che di tali speculazioni culturali spicciole, poco, o quasi nulla, importi a quelle centinaia di pazienti del “Centro Salute Mentale” di Mussomeli che “figli di un dio minore” forse si sentono e che, comunque, sicuramente lo sono. Beffati per ben due volte, dal loro destino di malattia e mancate cure. Le segnalazioni alla redazione, nelle ultime settimane, riguardo ai “disservizi del servizio”, a partire da gennaio di quest’anno, sono state numerose e piuttosto incisive. Perlopiù parenti di pazienti fragili che si sono sentiti abbandonati ancora una volta. Dal medico che li aveva presi in cura. La situazione, così per come ci viene riferita dai diretti interessati, è presto detta. Il CSM di Mussomeli, che ha sede al primo piano del nosocomio, aveva ripreso ad erogare le prestazioni regolarmente a partire dal 1 gennaio 2024, grazie all’assunzione del dottore Mario Ricotta, medico psichiatra mussomelese che ha ripristinato il servizio dopo il periodo di vacatio seguito alla quiescenza del collega Salvatore Mistretta. E pare -così sempre riferiscono i bene informati- che il dottore Ricotta, coprisse per due giorni settimanali il CSM e per altri due il SERD di Mussomeli che, invece, ha sede all’ultimo piano del nosocomio. Agli antipodi del primo, Poli logistici estremi di un estremo disagio, la malattia mentale e le dipendenze, che siano droghe, alcool, ludopatia, dipendenza affettiva e quant’altro. Al momento il Servizio per le dipendenze è assicurato una volta alla settimana, nonostante sia scoperto della figura dell’assistente sociale. Mussomeli, si sa, include anche Caltanissetta e pare, a detta degli interessati, che Mario Ricotta integrasse, così come da contratto, anche le trasferte a Caltanissetta. Di giorno, come di notte, laddove fosse previsto dalle turnazioni. Ora, non si sa perchè -e questo chiedono a gran voce i pazienti o chi per loro!- nonostante la disponibilità del medico a proseguire nel servizio, a partire dal 1 gennaio di quest’anno, non sia stato rinnovato il contratto. Con disagi per un segmento di pazienti fragili e vulnerabili che, d’emblee, si sono sentiti, e di fatto lo sono stati, abbandonati al loro destino. Dall’altro lato, si dice che il servizio fosse comunque garantito, sempre due giorni a settimana, da medici di Caltanissetta. Intanto, “dal 1 gennaio 2025, a ieri, 21 gennaio, quindi, nell’arco temporale di ben tre settimane, pare vi sia stato solo un giorno effettivo di servizio, il 16 del mese. E non indugiamo sul calcolo delle ore. Pertanto, da una sommaria analisi dei fatti, emerge che i problemi, ad oggi, siano di doppia natura, uno, dovuto alla mancanza della figura di riferimento che era il dottore Ricotta, l’altro, per via delle ridottissime ore di servizio che, giustamente, pongono il poco democratico quesito “chi butto dalla torre?”. I pazienti bisognosi sono davvero tanti, con patologie importanti che rischiano di sfociare in casi sociali più gravi -con il tarlo del suicidio che viaggia nel sommerso di un mondo allo sbaraglio- e non tutti nelle condizioni economiche di potere raggiungere il capoluogo di provincia -dove andare ad intasare ulteriormente la lista dell’attesa- o permettersi una visita privata. Delle volte mancano pure i soldi per arrivare a Mussomeli. Ma qui, in qualche modo si fa. Perchè la gente si conosce e il cuore è grande. Di medici e infermieri. Poichè, non lo diremo mai abbastanza, Mussomeli serve un bacino di utenza che abbraccia il Vallone e anche oltre. Pazienti che afferiscono al servizio persino da Lercara e Valledolmo. Che qui “avevano” trovato un medico che dell’ascolto del paziente, piuttosto che dello sguardo alle lancette, ne aveva fatto una priorità. Ecco che cosa rivendicano questi pazienti, il diritto a curarsi a fronte delle telefonate di rinvio del tanto atteso appuntamento che impietose arrivano uccidendo persino la speranza. Di una nuova aurora possibile.
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