Mussomeli – Lo scultore Calogero Barba, mussomelese nonostante la sua vita professionale si svolga a San Cataldo, sempre innovativo nel campo dell’arte, ha apportato il suo personale contributo al libro d’artista. Un’esperienza che concilia materiale ed immateriale. Sintetisi di questa pratica artistica, ormai consolidata e non più sperimentale, è la rivista oggetto/libro di Salerno, appositamente progettata e studiata nel formato quadrato e nella grafica del contenitore. Sono ventitrè gli artisti invitati a partecipare al progetto che dovranno realizzare, nel formato stabilito, per la scatola box, le varie opere pittoriche, grafiche, calcografiche, fotografiche, segniche, materiche e digitali, liberamente realizzate dagli artisti secondo il proprio linguaggio di ricerca e psrimentazione, cariche, a volte, di riflessioni critiche, filosofiche e concettuali. La rivista contenitore/oggetto “Civico 23”, si riallaccia alle antologie in progress messe in campo dall’editoria d’arte indipendente o, in alternativa, nate in Italia nei primi anni ’60, con le contestazioni studentesche. “Esoeditoria” è il termine coniato nel 1971 a Trento da Bruno Francisci per definire storicamente le riviste indipendenti. Una tipologia di progetto e produzione artistica, quella della scatola, impegnata nella ricerca di una dimensione estetica, legata ogni volta alla diversificazione creativa dell’indagine artistica individuale custodita nella scatola/box veicolata in edizione limitata. Non certo marginale al sistema dell’arte. Nel presente del non luogo, del pensiero debole, della liquidità digitale, dell’intelligenza artificiale, tutto scorre nella fluidità mediatica è ormai superata quella diversità iniziale di questa tipologia artistica legata al fenomeno della controcultura nelgi anni ’60. Il box, attraverso le singole pagine, assume una forte valenza di condivisione e di scambio fra gli artisti che avvertono forte il bisogno di confrontarsi al di là dei luoghi istituzionali e dei circuiti tradizionali fatti musei, collezioni, gallerie d’arte. Un voluto e sentito ritorno, da parte degli artisti, alla condivisione dell’arte dal basso, per dare conoscenza ai fruitori dei fenomeni dell’arte extra-elitari, non omologati e, da una certa critica mainstream, confusi. Oltremodo! Un cambio di passo ancorchè un’inversione di rotta nel confuso e mercificato panorama artistico attuale. Ancora un contributo a questa nuova edizione da parte degli artisti che hanno già sposato i progetti precedenti. Progetto poetico e culturale, generatore di bellezza, che, da anni, si contrappone all’arte neofigurativa odierna controllata dalle leggi del mercato.