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Cocaina e una montagna di soldi in casa, la procura lo vuole in cella: lui chiede l’abbreviato

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Caltanissetta – La procura lo rivuole in cella. Mentre lui, con il fratello, ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato. A loro era stata trovata un bel po’ di cocaina e una montagna di soldi, ritenuta guadagno di sospetta attività di spaccio.

Quello che è costato loro, nell’ottobre scorso, l’arresto. Provvedimento scattato allora a carico del quarantacinquenne Ivan  Ferrara e il fratello cinquantaduenne Vincenzo Ferrara – assistiti dagli avvocati Dino Milazzo ed Ernesto Brivido – accusati di detenzione e spaccio di stupefacenti.

Ora il maggiore dei due, che subito dopo l’arresto è finito in ospedale per un malore, è stato interrogato e scarcerato. Ma la procura s’è rivolta al Riesame chiedendo di ripristinare la custodia cautelare, che già in origine era ai domiciliari.

Bell’ottobre dello scorso anno, durante alcune perquisizioni, la polizia ha recuperato dai due fratelli  83 grammi di cocaina – che Vincenzo Ferrara aveva consegnato spontaneamente una volta trasferito in questura in questura e, in casa del fratello, 94.500 euro in denaro contante, una sorta di libro mastro dei clienti assuntori di droga, adrenalina che sarebbe stata utilizzata per tagliare la “neve”, telefoni cellulari e altro ancora.

Ora, piuttosto che sottoporsi al giudizio con rito ordinario,  hanno chiesto di essere processati in abbreviato, rito che consentirebbe loro un eventuale sconto di un terzo sulla possibile pena.

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