Caltanissetta – Dieci le richieste di condanna avanzate dalla procura per una mega piantagione di droga. Quella scoperta dai carabinieri un anno fa e che ha fatto scattare una pioggia di misure cautelari tra il Nisseno e il Palermitano. Soltanto un undicesimo va a giudizio con il rito ordinario, gli altri sono in abbreviato.
Sono il sessantasettenne Gaetano Cordova inteso “zio Tano”, il cinquantatreenne Salvatore Martini, il quarantenne Giuseppe Alessandro La Marca di Mazzarino proprietario del terreno su cui sono stati piantati gli arbusti di cannabis, il quarantunenne Pietro Canestro – per loro sono stati chiesti 16 anni di carcere ciascuno – il trentatreenne riesino Giovanni Giuseppe Lo Nobile, il trentunenne Antonino Chiovaro, il trentasettenne Atanasio Fava – con 13 anni a testa – il quarantacinquenne Massimiliano Cottonaro, il quarantottenne Nunzio Settimo e il trentottenne Pietro D’Angelo per i quali sono stati proposti 10 anni ciascuno.
Solo il cinquantacinquenne di Mazzarino, Salvatore Cutaia – assistito dagli avvocati Flavio Sinatra e Carmelo Terranova –ha optato per il rito ordinario.
Nei loro confronti – assistiti dagli avvocati Vincenzo Vitello, Flavio Sinatra, Giuseppe Pinella, Debora Speciale, Rocco Chinnici, Giuseppina Gangi, Angela Formuso, Alfonso Papa, Riccardo Bellotta e Giuseppina Scrudato – la procura nissena – titolare del fascicolo è il pubblico ministero Davide Spina – ha contestato le ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione e traffico di sostanze stupefacenti e spaccio.
Reati che affondano le radici nel ritrovamento di una gigantesca coltivazione di marijuana “skunk”. Qualcosa come ventimila piante nascoste tra filari di vite in un terreno di contrada «Figotto», nel Riesino. La sostanza , in termini di valore di mercato, avrebbe toccato il tetto dei sedici milioni di euro.
Il blitz, a cui hanno preso parte anche lo squadrone eliportato cacciatori carabinieri Sicilia e il nucleo elicotteri di Palermo, è scattato la mattina del 21 giugno dello scorso anno. In quei frangenti sono scattati quattro arresti. A ruota sono stati poi emessi i provvedimenti cautelari a carico degli undici indagati.