Caltanissetta – Condannato per essere stato complice di una rapina. Azione messa a segno da una sua pronipote con la favoreggiamento della sorella.
E adesso per lui è arrivata l’affermazione di responsabilità. È di 3 anni e 3 mesi di carcere la pena inflitta al settantenne Rosario Nicosia – difeso dall’avvocato Calogero Buscarino- chiamato in giudizio per rispondere di concorso in rapina aggravata. È stato assolto, invece, per il reato di detenzione di armi e proiettili.
Ma v’è dell’altro. Perché dovrà versare una provvisionale di mille euro e dovrà risarcire la parte civile secondo l’entità che sarà stabilita in uno specifico procedimento.
Diritto, quello all’indennizzo, riconosciuto all’ex titolare di un’armeria di Caltanissetta, Filippo C. – assistito dall’avvocato Salvatore Candura – che prima di essere rapinato di pistola e munizioni in negozio, sarebbe stato semi narcotizzato da una giovane.
La stessa che poi, approfittando del totale stato di torpore provocato al commerciante dopo avergli somministrato un potente tranquillante dentro una bevanda, avrebbe portato via da quella rivendita una Taurus 357 magnum e 150 cartucce.
A Nicosia gli inquirenti hanno ricondotto un ruolo prima e dopo la rapina. Perché lui, per l’accusa, sarebbe stato alla guida dell’auto per accompagnare la pronipote – già condannata in primo e in secondo grado a 4 anni e 4 mesi – nell’ultimo sopralluogo prima di agire.
E inoltre, mentre la nipote sarebbe entrata in azione, lui da fuori, insieme all’altra pronipote, avrebbe fatto da “palo” per coprire in quei momenti i movimenti della familiare.
Poi in auto sarebbero andati tutti e tre via a festeggiare prima in un bar per poi partire con destinazione Santa Caterina dove un complice avrebbe atteso arma e munizioni.