Mussomeli – Un culto molto sentito, quello di S. Vincenzo Ferreri a Mussomeli, paese delle confraternite ma anche popolo della devozione a Maria, comunità a forte vocazione agricola dove la connotazione imprenditoriale si esprime per lo più sull’edilizia con tante imprese e coi loro relativi muratori, di cui il santo, si sa, è solenne protettore. Culto molto legato anche ai bambini che, tradizionalmente, vengono benedetti, in occasione della festa, per augurare loro la vittoria.
Già da lunedì 31 marzo sono in corso i festeggiamenti per S. Vincenzo Ferreri, a cura del Santuario Diocesano Maria SS. dei Miracoli e della Congregazione che porta il nome del santo, predicatore domenicano, in valenciano Vincent Ferrer. Domani, domenica 6 aprile, la conclusione con festa solenne. Importante novità di quest’anno il nuovo simulacro del santo, benedetto lo scorso mercoledì nella chiesa dedicata a Maria SS. dei Miracoli, durante la celebrazione della santa messa, dal rettore, padre Francesco Miserendinoo. Un’operazione, quella del nuovo simulacro, che ha permesso un risparmio, in termini di portata a spalla, di circa 300 Kg. Fra simulacro e baluardo. Il vecchio” santo, infatti, opera del Bagnasco del 1745, custodito nel secondo dei sei altari laterali a destra della chiesa a navata unica, comprensivo di baluardo, raggiunge un peso di circa mezza tonnellata. Troppo per i tempi odierni in cui le braccia scarseggiano in termini di numero e la forza ancora presente è sempre meno allenata alla fatica e alla resistenza. Cosa questa che, da qualche anno a questa parte, ha messo a repentaglio persino le tradizionalissime processioni tanto care al popolo mariano e ai culti che sono custoditi all’interno delle sue miracolose pareti del Santuario di Maria. Pertanto, per venire incontro alla pietà popolare, il comitato della congregazione, presieduta da Antonio Catalano, ha operato un deciso e decisivo cambio di rotta. Il santo, morto nel 1419 e canonizzato nel 1455, protettore degli agricoltori e dei muratori, la cui festa nel calendario religioso ricorre proprio nella data odierna, nelle sue nuove fattezze, pesa appena 60 Kg. ai quali si devono aggiungere i 160 del baluardo. Un culto molto antico come antica è la devozione custodita dentro la nicchia del Santuario più popolare del paese, tanto che l’antico, artistico simulacro fu realizzato mentre ancora si stavano innalzando i muri della chiesa. Che la data scolpita sotto la grande finestra del prospetto suggella nel 1747. La tradizione della festa, invece, dopo un periodo di oblìo, è stata rifondata nel 1985. Mentre del 1986 è la prima festa, dopo la ripresa! Ad oggi siamo alla vigilia del quarantesimo anniversario. Tappa importante a cui il santo si appresta con nuovo abito rifatto a Palermo ma con antica grazia e bellezza e con la singolare iconografia del dito alzato e la fiamma in testa che lo identificano come il predicatore del Giudizio Universale. In un suggestivo dipinto di Giacomo Zoboli del 1736, S. Vincenzo Ferreri resuscita un bambino ucciso dalla madre ossessa. Intanto, domani la prima messa avrà inizio alle ore 9.00, poi, alle 20.30, subito dopo quella delle 19.30, prenderà avvio il corteo processionale per la tradizionale Via dei santi e, in conclusione, il saluto del Santo sul sagrato del Santuario e i giochi pirotecnici.
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