Home Cronaca “Cooperazione internazionale per il rilanciare l’ospedale di Mussomeli”

“Cooperazione internazionale per il rilanciare l’ospedale di Mussomeli”

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Mussomeli –“I tempi sono maturi. Chi lo riteneva poco concreto e applicabile se ne farà una ragione, applicabile e anche in termini più rapidi del previsto”. E’ quanto detto dal sindaco Giuseppe Catania a consuntivo della conferenza stampa riguardante le criticità dell’Immacolata Longo, tenutasi lo scorso giovedì in Sala Giunta alla presenza degli organi istituzionali di riferimento e di Erica Moscatello Alocco e Javier Raviculè, quali intermediari del progetto presentato. Dopo che lo scorso febbraio 2019 sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana (GURS) è stata pubblicata la nuova rete ospedaliera della Regione all’interno della quale -secondo il nuovo assetto organizzativo- l’Ospedale Maria Immacolata Longo viene classificato come “Presidio Sanitario di Zona disagiata” con una ben precisa funzionalità, ad oggi la questione si è risolta in un nulla di fatto. Funzionalità mai andata a regime, com’è noto a tutti, e che continua a far registrare notevoli criticità quali mancato avvio di alcuni reparti (Pediatria, Recupero e Riabilitazione Funzionale, Lungodegenza) nonchè la sofferenza di altri (Chirurgia, Medicina, Ortopedia). Allo scopo di risolvere l’annosa questione del Longo, tre le proposte presentate dall’Amministrazione locale alla Direzione Strategica dell’ASP: contratti a lungo termine per quei medici specialisti che sceglieranno di prestare servizio a Mussomeli; riconoscimento di un incentivo economico come previsto per i “Presidi Sanitari di Zona Disagiata”; messa in atto di Accordo di Cooperazione Internazionale sottoscritto tra il Comune di Mussomeli e l’UNR -Università Pubblica di Rosario (Argentina)- finalizzato a colmare l’impedimento maggiore che è rappresentato dalla difficoltà di reclutare medici per via delle forti carenze che il sistema universitario italiano -con tutti i limiti e le limitazioni imposti negli ultimi anni- ha determinato. Secondo uno studio condotto dall’ANAAO, Sindacato italiano di Medicina pubblica, da qui al 2025 in Italia mancheranno almeno 16.500 medici specialisti. Di contro fra la popolazione dei nostri “cugini” latino-americani si registra un esubero di medici, molti dei quali hanno già manifestato espressa volontà di trasferirsi a Mussomeli. Non tanto e non solo per necessità lavorative ma perchè l’Italia e la Sicilia, nella fattispecie, rappresentano la loro Terra d’origine. Poichè si stima che l’80% della popolazione argentina ha radici italiane. Attualmente sono oltre 50.000 le mail di richieste di informazione e oltre 2.000 i curricula di medici specializzati che hanno manifestato interesse per la proposta. A margine della conferenza, nel pomeriggio, si è tenuta una riunione operativa presso l’ASP di Caltanissetta fra il sindaco e il direttore generale dell’ASP, Alessandro Caltagirone. A conclusione della quale, l’ASP si è riservata 3/4 giorni per approfondire tutta la documentazione e pronunciarsi definitivamente sulla sua posizione. Nel caso -auspicabile- di parere favorevole, si procederà con l’indizione di appositi avvisi pubblici sperimentali dedicati alla struttura del Longo. “Dal canto suo il Comune di Mussomeli si offre di garantire assistenza logistica e formativa per la lingua, a beneficio dei medici”.

 

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