Serradifalco – Da quando è scattata l’ allerta pandemia da Coronavirus ed il contestuale Decreto contenitivo tutta l’Italia si è fermata, i cittadini restano a casa e le strade si spopolano.
Le abitudini cambiano in maniera abbastanza repentina e, per una nazione calorosa abituata al contatto umano, questo cambiamento è assolutamente da record.
Nonostante la situazione crei disagio, ansia e preoccupazione, c’è chi di questa emblematica e storica condizione ne ricava vantaggio: l’ ambiente.
In meno di un mese il coronavirus, è riuscito a ridurre gli spostamenti di lavoro e la mobilità al minimo necessario a favore dello smart working e delle videoconferenze da casa.
Il coronavirus è riuscito a far rallentare gli eccessi di produzione (gli scarichi in acqua e atmosfera), il consumo mondiale di petrolio e addirittura a pulire l’aria in Cina, tutto a beneficio dell’ambiante e di conseguenza anche dell’uomo.
Più efficace dunque di una Green Deal, o dei Fridays for Future di Greta, il coronavirus, in fatto di ambiente, ha mostrato la sua superba predominanza.
Che questa condizione ci aiuti a riflettere e a mantenere nel tempo le nuove abitudini?
C’è di fatto in atto il processo di diminuzione dell’inquinamento nell’aria (le emissioni di diossido di azoto), soprattutto in’Italia settentrionale. La testimonianza più interessante e rilevante si è registrata a Venezia, dove la natura si è ripresa i propri spazi ed i pesci stanno proliferando tra i canali limpidi e privi di traffico.