Santa Caterina – Annullate due misure scattate tra le pieghe dell’inchiesta anticorruzione al Comune di Santa Caterina. Due tra i sedici destinatari di misure, tra loro differenti, mentre in totale gli indagati sono trentadue.
In questo caso il colpo di spugna è arrivato a beneficio della cinquantaquattrenne consigliera comunale Daniela Seminatore e per quarantatreenne imprenditore edile Salvatore Pignato – assistiti, rispettivamente, dagli avvocati Walter Tesauro e Alberto Fiore – entrambi di Santa Caterina.
I due erano sottoposti ad obbligo di soggiorno nel loro paese di residenza, ma adesso il provvedimento del tribunale del riesame presieduto da Emilio Alparone – consiglieri i giudici Tiziana Mastrojeni e Santi Bologna – ha annullate le misure che pendevano su loro.
Il Collegio giudicante, infatti, alla fine ha accolto le argomentazioni della difesa e sciogliendo in fretta la riserva s’è pronunciata favorevolmente alle posizioni dei ricorrenti.
Loro che sono in quel piccolo esercito d’indagati, finito nel registro delle notizie di reato per un ampio ventaglio di contestazioni.
Si va dall’associazione a delinquere alla concussione, dalla corruzione alla turbata libertà degli incanti e, ancora, abuso di ufficio e falso ideologico.
Questo, per linee generali, lo spaccato tracciato dagli inquirenti che hanno ipotizzato uno scenario corruttivo con scambio di favori in cambio di servizi e appalti.
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