Caltanissetta – Primi paletti e interrogativi rivolti al parlamentare Ars milenese di Fi Michele Mancuso, in seno alla maggioranza che ha sostenuto l’elezione del sindaco di Caltanissetta, Walter Tesauro.
A scendere in campo è il partito Noi Moderati, attraverso i vertici, a cominciare dal segretario regionale Massimo Dell’Utri candidato al Parlamento europeo nella recente tornata elettorale e, al suo fianco, Oriana Mannella e Vincenzo Piscopo.
«L’onorevole Mancuso – hanno osservato – parla di “patti con gli alleati che saranno tutti rispettati”, lasciando intendere che tra questi patti, quali? E fatti da chi… e con chi? – sono gli interrogativi che hanno sollevato – c’era la suddivisione degli assessorati tra tutte le liste della coalizione, a prescindere dal raggiungimento del 5 per cento , e che ora si aspetta “solo l’indicazione dei nomi da parte di Noi Moderati».
E hanno evidenziato come «i componenti del gruppo consiliare di Noi Moderati, avendo memoria solo del patto che riguardava il raggiungimento almeno della soglia del 5 per cento, si chiedono se tra questi patti di cui parla l’onorevole Mancuso c’era anche quello con il Movimento 5 Stelle, per la vice presidenza del consiglio comunale… oppure, ancora, che la giunta che sarà rivista dopo sei mesi».
Da qui l’appunto secondo cui «alla luce di questi presunti “patti”, il gruppo consiliare di Noi Moderati, insieme al proprio segretario regionale Massimo Dell’Utri, tiene a precisare che le uniche pretese che il partito sta portando e porterà sempre avanti con forza e convinzione riguardano le cose da fare, nel miglior modo possibile e in totale condivisione, esclusivamente per il bene della città… pertanto, non essendo interessati ad “altro” è stato deciso che il gruppo consiliare Noi Moderati, all’atto delle votazioni non avvalorerà passi avanti della coalizione, o di chi la rappresenta, se non a seguito di riflessioni condivise».