San Cataldo – Tre condanne e un’assoluzione. Così s’è chiuso uno dei processi che hanno preso vita dall’uccisione del giovane medico sancataldese, Aldo Naro, durante una rissa in discoteca.
Affermazioni di responsabilità confermate per Giovanni Colombo, Pietro Covello e Mariano Russo condannati per il reato di rissa aggravata a due anni di reclusione, oltre al risarcimento dei danni per le parti civili e al pagamento delle spese. Assolto, di contro, Francesco Meschisi tirato in ballo per favoreggiamento.
«Questa sentenza – hanno sostenuto affermano i genitori di Aldo, Rosario e Anna Maria – rappresenta un ulteriore piccolo passo verso la verità. La lentezza dei processi e delle indagini non ci scoraggiano. Continuiamo a pregare e sperare che la giustizia possa trionfare. Una cosa è certa: andremo avanti con la nostra testardaggine e la nostra caparbietà fin quando tutti gli assassini di nostro figlio non saranno condannati».
Benevolmente accolto, il verdetto, anche dai legali di parte civile. «Siamo soddisfatti – hanno spiegato gli avvocati Salvatore e Antonino Falzone, legali della famiglia Naro – dell’esito di questo grado di giudizio. Si aggiunge un ulteriore tassello utile alla ricostruzione di quanto accaduto la notte dell’omicidio di Aldo. Adesso attendiamo fiduciosi gli sviluppi investigativi e la conclusione delle indagini preliminari relative al procedimento per omicidio volontario in concorso».
Gli stessi legali hanno sottolineato che «dovrebbero infatti terminare a breve le indagini a carico dei buttafuori Gabriele Citarrella, Francesco Troia e Pietro Covello, indagati per il reato di omicidio in concorso. Si tratta del procedimento nell’ambito del quale la nuova autopsia e la tac 3d virtopsy hanno certificato la molteplicità e la multilateralità dei colpi sferrati in rapida sequenza nella regione cranica del giovane medico hanno concluso.