Home Cronaca Dirigente del genio civile accusato di tentata concussione, nuovi particolari sulle indagini 

Dirigente del genio civile accusato di tentata concussione, nuovi particolari sulle indagini 

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 Caltanissetta – Bocca cucita da parte del dirigente del Genio civile di Caltanissetta arrestato perché accusato di avere preteso soldi per un appalto pubblico.

Il  sessantaquattrenne, Vincenzo Caruso – assistito dagli avvocati Vincenzo Caponnetto e Walter Tesauro –  si è avvalso della facoltà di non rispondere. Preferendo, almeno in questa fase, non spiegare nulla ai magistrati.

Il dirigente dell’Ufficio tecnico si trova sottoposto agli arresti domiciliari ad Agrigento su ordinanza di custodia cautelare per tentata concussione..

È accusato di avere preteso soldi per i lavori di consolidamento di una strada. In particolare in viale Trieste, ad Acquaviva. Denaro che non ha mai intascato.

E lo stesso dirigente oltre al denaro avrebbe anche “sponsorizzato” l’assunzione di manodopera. Di un carpentiere in particolare.

Quanto alle richieste di soldi, inizialmente avrebbe chiesto ben oltre sessantamila euro, per poi abbassare notevolmente le pretese, fino a quindicimila euro.

E inizialmente, all’interno di un piccolo ufficio, sarebbe avvenuto l’incontro tra lo stesso Caruso e l’imprenditore che poi ha denunciato la vicenda, con tanto di telefonino spento per precauzione.

E con chiarezza, in un successivo incontro – sempre secondo i contenuti del racconto reso dall’imprenditore che avrebbe ricevuto quelle “pressioni”, il dirigente si sarebbe detto disponibile a controlli blandi in cantiere, in cambio di favori.

Mentre quel denaro che avrebbe  preteso, non avrebbe dovuto sborsarlo il rappresentate legale della ditta sancataldese aggiudicataria dell’appalto ad Acquaviva, ma – secondo la ricostruzione accusatoria – doveva essere inserito in contabilità.

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