Parola alla Cassazione. Così per tre imprenditori che erano finiti sul banco degli imputati per un grave incidente sul lavoro. Un infortunio che a un operaio gelese è costato tre dita di una mano che gli sono stati recisi di netto da un macchinario mentre stava lavorando. I tre titolari dell’azienda Emanuela Avellino, Calogero Attardi e Roberto Sola, sono stati poi assolti dalla corte d’Appello di Caltanissetta. Verdetto che la procura generale non ha digerito tanto da impugnarlo per un nuovo grado del giudizio dinanzi la Suprema Corte. La stessa accusa, infatti, insistendo per l’affermazione di responsabilità a carico degli imputati ne aveva chiesto la condanna a otto mesi di reclusione. Nel concreto la conferma del pronunciamento di primo grado in tribunale. Conclusioni a cui s’era rifatta anche la parte civile, ossia lo stesso operaio che perso le tre dita di una mano. La Corte, in seconda analisi, avrebbe dedotto che più che una carenza in termini di sicurezza sul posto di lavoro, sarebbe stata auna condotta un po’ ”leggera” dello stesso operaio a causare l’incidente. Tesi diametralmente contro, quelle di accusa e Corte, tanto da aprire le porte a un nuovo grado del giudizio.