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Domenica 18 agosto al Santuario di Bilici, la presentazione del libro Castel Bilìci. Dalla Baronia al “Santuario” del Crocifisso miracoloso

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Marianopoli – Si presenterà domani, domenica 18 agosto, al Santuario SS.mo Crocifisso di Bilìci, il libro del prof. Arcangelo Vullo, Castel Bilìci. Dalla Baronia al “Santuario” del Crocifisso miracoloso. Un luogo, Bilìci, al confine tra il territorio di Petralia Sottana e Castellana Sicula, nei pressi dei comuni di Marianopoli, Mussomeli, Villalba, Vallelunga e Resuttano. Un luogo che ha esercitato una forza attrattiva, non solo in relazione ai centri abitativi su cui insiste, ma anche, a maggior ragione, e, a ragion veduta, su un contesto isolano decisamente più vasto di questi e, di questi, decisamente, più antico.

In tempi arcaici, crocevia di viandanti e soldati che penetravano in quel remoto sul del Sud, impervio e dissuadente, ma fortemente affascinante allo stesso tempo, in epoca feudale, è stato, poi, fulcro della sua stessa baronia che lo ha consegnato alla storia in virtù della posizione baricentrica e strategica per i feudi che vi appartenevano.

Oggi l’autore, dottore in disegno industriale, nato in Svizzera con l’amore per la sua terra, della quale ne coltiva la storia, peraltro insegnandola, lo restituisce alla memoria collettiva, con una pagina intensa e doverosa, intrisa di storia, cultura, fede, folclore e… memoria… appunto.

Quella memoria che gira attorno ad un bene primario, l’oro giallo, custodito all’interno del castello, un sito fortificato eretto sull’altura di una modesta collina. Prima che il latifondo, in epoca più recente, venisse parcellizzato a seguito delle rivolte e della conseguente riforma agraria.

E, in quella terra dove tutto si fa culto e devozione, non sfuggendo, tuttavia, alle mere, e non raramente meschine, logiche del profitto, per quel bene primario, benedizione divina, si è avvertito, potente e prepotente, il bisogno, tutto umano e divino, di un luogo, altrettanto sacro, in cui potere rendere grazie a Dio e lì, invocare la sua protezione.

Nell’immaginario collettivo, il castello è già Santuario, votato a Dio e meta di numerosi pellegrinaggi. Il legame con il Signore di Bilìci rimane indissolubile e ogni contadino volge lo sguardo al miracoloso Crocifisso mentre dall’altura del Santuario, il 3 maggio di ogni anno, si celebra la benedizione dei campi, proprio dal punto più alto dove sosta la tradizionale processione.

Dopo i saluti del presidente del comitato SS.mo Crocifisso di Bilìci, Vincenzo Agrò, interverranno don Luciano Calabrese, docente di Liturgia; lo storico Alessandro Barcellona e l’autore Arcangelo Vullo. L’incontro sarà moderato da don Bernardo Briganti, rettore del santuario.

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