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Duecento euro per ottenere il reddito di cittadinanza», arrestati 2 titolari di Caf e denunciati 341 “furbetti”

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Caltanissetta – Bastavano duecento euro per ottenere, con pratiche fasulle, il reddito di cittadinanza. E per chi non pagava, giù minacce dell’immediata interruzione del beneficio.

È lo scenario di una truffa da due milioni e mezzo ai danni dello Stato di scoperta dai carabinieri. Un imbroglio gestito da un centro di assistenza fiscale monrealese.

Ora l’amministratore del Caf in questione e una sua collaboratrice, quarantenne lui, trentanovenne lei, si sono visti piovere sul capo le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari, che ha trascinato entrambi agli arresti domiciliari.

Sui due pendono le ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Provvedimenti cautelari che sono già stati pure ribaditi dal tribunale del riesame.

Parallelamente un piccolo esercito di “furbetti”, qualcosa come ben 341 percettori del reddito di cittadinanza, sono stati segnalati alla magistratura per il concorso nella stessa ipotesi di reato contestata alla coppia finita ai domiciliari. Sì, perché non avrebbero avuto i requisiti per ottenere il beneficio concesso allora dal governo per i nuclei più disagiati economicamente.

I fatti finiti al centro del dossier sarebbero racchiusi nell’arco temporale che va dal 2021 e per tutto l’anno successivo. Secondo la ricostruzione investigativa, il Caf avrebbe presentato una serie di attestazioni e documenti falsi , poi allegati alle pratiche per l’ottenimento del reddito di cittadinanza.

Per garantirsi il buon esito, sarebbero stati sufficienti duecento euro. Ma chi non pagava sarebbe stato minacciato con l’immediata sospensione dell’erogazione della misura di sostegno al reddito.

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