Mazzarino – Altro duro colpo al clan Sanfilippo di Mazzarino. Sono venticinque le condanne sentenziato dal tribunale al processo alla stidda mazzarinese. Quattro, invece, gli assolti.
Mano pesante dei giudici nei confronti di Giuseppe Sanfilippo (del 1984) che ha rimediato 30 anni di carcere. Seguono, poi, Liborio Sanfilippo con 18 anni, Michele Silvano Mazzeo con 17 anni, 9 mesi e 10 giorni, Calogero Sanfilippo (del 1983) con 17 anni, Andrea Sanfilippo e Marcello Sanfilippo con 16 anni e 6 mesi ciascuno , Calogero Sanfilippo (del 1976) e Maria Sanfilippo (del 1986) con 16 anni a testa , Marianna «Annina» Sanfilippo (del 1957) 13 anni e 6 mesi, Ignazio Zuccalà 13 anni e 4 mesi, Samuel Fontana 12 anni e 2 mesi, Calogero Sanfilippo (del 1991) 8 anni e 6 mesi, Antonino Iannì 8 anni e 8.700 euro di multa, Valentina Maniscalco 8 anni, Rocco di Dio con 7 anni e 6 mesi, Vincenzo Iannì 7 anni, 6 mesi e 5.400 euro,
Ivan Dario Iannì 7 anni, 6 mesi e 5.500 euro, Vincenza Rosalba Galati 7 anni e 6 mesi, Ilenia La Placa e Rosangela Farchica 7 anni ciascuno, Bartolomeo La Placa 5 anni, un mese e 4.100 euro, Giovanni Di Pasquale 4 anni, 8 mesi e 3.500 euro, Santa Sandra Alleruzzo a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni e 5.500 euro di multa, Marianna Sanfilippo (del 1985) un anno, 4 mesi e 1.600 euro e Francesco Lo Cicero un anno con pena sospesa e non menzione. Alcuni di loro sono stati assolti per qualche capo d’imputazione.
Dovranno anche risarcire il ministero dell’Interno – assistito dall’avvocato Giuseppe Laspina – costituito attraverso l’avvocatura di Stato.
I venticinque – assistiti dagli avvocati Agata Maira, Carmelo Terranova, Gianpiero Russo, Flavio Sinatra, Antonino Ficarra, Rocco Guarnaccia, Giacomo Ventura, Giada Faraci, Fausto Giuliana e Gaetano Giunta – erano accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsioni tra consumate e tentate, armi e droga aggravati dal metodo mafioso.
Assolti da ogni contestazione, invece, l’avvocato Salvatore Ridolfo Nicastro, il fratello, Rosario Nicastro – assistiti dall’avvocato Giuseppe Dacqui – per i quali era stata chiesta la condanna, rispettivamente, per estorsione e tentata estorsione e, ancora, Bruno Berlingieri e Giuseppe Sanfilippo inteso «nasone» (del 1979) – assistiti dagli avvocati Gaetano Giunta e Maria Garito – e pure a loro carico era stata chiesta la condanna.
Questo il verdetto emesso dal tribunale di Gela presieduto da Miriam D’Amore (a latere Marica Marino e Fabrizio Giannola) che li ha giudicati con il rito ordinario. Mentre un altro troncone, in abbreviato, è attualmente in corso dinanzi la corte d’Appello di Caltanissetta.
Tutti coinvolti nell’inchiesta di carabinieri e guardia di finanza, ribattezzata «Chimera», che nel settembre di quattro anni fa ha fatto scattare una cinquantina di arresti.