Gela – Omaggio ai militari caduti dell’eccidio di contrada Giulfo. Quando, il 28 gennaio di settantanove anni fa, nelle campagne tra Gela e Mazzarino, sono stati uccisi otto carabinieri della stazione di Feudo Nobile.
Assassinati dopo il loro sequestro da parte della banda capeggiata da Salvatore Rizzo che a quel tempo, insieme ad altri banditi, teneva sotto scacco la Sicilia. Nel mezzo v’era stata anche una trattativa per il rilascio degli ostaggi in cambio della liberazione di Concetto Gallo, capo dell’esercito volontario per l’indipendenza della Sicilia.
Ma quel negoziato, purtroppo, si è poi concluso nel peggiore dei modi, con l’uccisione degli otto militari a colpi di mitra e di moschetto a poca distanza della miniera di zolfo di contrada Rigiulfo , nelle campagne di Mazzarino.
Soltanto mesi dopo è stato possibile recuperare le salme del brigadiere Vincenzo Ammenduni di Ruvo di Puglia, in provincia di Bari e dei carabinieri Fiorentino Bonfiglio di Ceriale nel Savonese, Mario Boscone di Palermo, Emanuele Greco di Lascari, Pietro Loria Roccamena, Vittorio Levico di Bolognetta – tutti nel Palermitano – Mario Spampinato di Misterbianco nel Catanese e Giovanni La Brocca di Gioia del Colle nel Barese.
In memoria, nel 1950 il comando generale ha tributato loro un encomio solenne. Poi, il 5 aprile 2016, il Presidente della Repubblica ha conferito agli otto caduti la medaglia d’oro al valor dell’arma dei carabinieri.
Nell’anniversario della loro uccisione sono stati ricordati con una cerimonia e la deposizione di una corona d’alloro ai piedi del monumento a loro dedicato nel cortile della stazione dei carabinieri di Mazzarino , a cui hanno preso parte, tra gli altri, il comandante provinciale di Caltanissetta, il colonnello Alessandro Mucci, il sindaco di Mazzarino, Domenico Faraci e i familiari dei caduti.
Poi la messa nella chiesa Maria Santissima di Gesù concelebrata dal cappellano militare del comando legione carabinieri Sicilia, don Salvatore Falzone e dal parroco di Mazzarino, don Giuseppe D’aleo.