Caltanissetta – La crisi idrica resta sempre il tema scottante al centro del dibattito politico-istituzionale. È stato il tema al centro di una corposa interrogazione sulla partecipata regionale Siciliacque. Tra le righe del documento sono state chieste spiegazioni sui presunti inadempimenti della stessa società in relazione agli obblighi previsti dalla convenzione del 2004.
«La sua gestione – ha esordito il deputato regionale M5S Angelo Cambiano che ha presentato l’interrogazione al Presidente della Regione e agli assessori dell’Ambiente e delle Infrastrutture.
– è poco chiara, con una serie di presunte grosse inadempienze rispetto alla convenzione fatta con la Regione nel 2004 e un lungo elenco di opere strategiche previste da questa solo in parte realizzate e che in questo momento sarebbero state preziosissime», il riferimento è alla partecipata della Regione che gestisce il sovrambito idrico regionale.
«Non ci risulta – è andato avanti – che la Regione abbia mai operato sulla società affidataria i controlli indicati dalla convenzione, pertanto chiediamo spiegazioni su una serie di adempimenti previsti, soprattutto relativi a interventi e investimenti per migliorare la condizione degli invasi, per il rifacimento degli acquedotti e per il completamento delle dighe».
È, passando per una dettagliata analisi dei conti su interventi previsti dall’accordo di programma e quelli da realizzare entro sei anni dalla stipula della convenzione, emergerebbe che molti sarebbero ancora da realizzare.
Come, ad esempio, il risanamento della diga Ancipa, il completamento della diga di Blufi, il rifacimento degli acquedotti Gela-Aragona e Favara di Burgio, quello dell’acquedotto, il potenziamento del potabilizzatore di Sambuca e il completamento dell’invaso Gibbesi.
«Tutte opere che se realizzate, con molta probabilità avrebbero risparmiato a tutta la Sicilia una così grave emergenza idrica… e la cosa assurda è che a fronte di tante inadempienze e a una gestione più che opaca, l’Ars ha previsto l’erogazione in favore di Siciliacque di un finanziamento di cinque milioni di euro e la riduzione del canone da versare di un milione di euro», ha rimarcato Cambiano.