Caltanissetta – S’è un po’ arrampicato sugli specchi tentando di spiegare il perché del suo atteggiamento violento nei confronti della sua compagna. Questo, almeno, è quanto la procura gli ha imputato.
È quanto è stato contestato al cinquantaduenne nisseno paolo Giuseppe M. – assistito dall’avvocato Danilo Tipo – arrestato dalla guardia di finanza per sequestro di persona e maltrattamenti nei confronti di conviventi.
È già comparso al cospetto del gip Santi Bologna tentando di spiegare in qualche modo le sue azioni, ma con una versione dei fatti che non avrebbe per nulla convinto i magistrati. Avrebbe liquidato la questione riferendo che in quel periodo avrebbe avuto problemi che gli avrebbero appannato le idee.
Ma le immagini registrate dalle telecamere-spia piazzate dai finanzieri nella casa dei due conviventi, racconterebbero tutt’altra storia.
Lui sarebbe stato violento, manesco. E ogni pretesto sarebbe stato buono per prenderla a schiaffi, prenderla per i capelli e, talvolta, rifilargli pure qualche testata. Con tanto di minacce di morte. Con frasi del tipo « ti ammazzo, devi morire pazza». E non le avrebbe risparmiato epiteti come puttana, mongola, merda, latrina.
Un clima di totale terrore e vessazione, secondo la tesi accusatoria, quella in cui la donna avrebbe vissuto. Anche se la denuncia non sarebbe partita da lei.
A segnalare quella situazione sarebbero stati alcuni vicini di casa per le continue liti in quella casa e le urla e il pianto di lei.
Così è partita l’indagine che, attraverso il cosiddetto codice rosso, si è accorciata tantissimo nei tempi. Ma le intercettazioni raccolte dalle fiamme gialle sarebbero, secondo gli stessi investigatori, più che eloquenti.
Il marito violento, anche dopo l’interrogatori di garanzia era e rimane rinchiuso al carcere Malaspina di Caltanissetta.
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