Caltanissetta – Su loro pende il forte sospetto è di avere preteso il pizzo da un’attività commerciale. Questa, infatti, è l’imputazione avanzata a carico di due imputati.
Presunti estorsori che, secondo i magistrati della direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, avrebbero agito sostanzialmente sotto l’ala della mafia.
Queste le contestazioni a carico di due gelesi le cui posizioni sono finito in un unico calderone per rispondere di estorsione.
Quelle che, secondo la tesi degli inquirenti, Giorgio Lignite e Benedetto Zuppardo avrebbero operato negli anni scorsi ai danni di alcuni commercianti gelesi che, a loro volta, sono entrati nel mirino della giustizia.
Almeno sotto il profilo patrimoniale per via di sequestri disposti nei loro confronti dalla magistratura per sospette compiacenze con Cosa nostra
Ma adesso sono i due presunti esattori del pizzo a dovere rispondere in tribunale delle pretese di quattrini che avrebbero avanzato a carico degli esercenti.