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Estorsioni, intimidazioni e droga: nuovo processo dopo le condanne

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Caltanissetta –  Nuovo processo per un gruppo accusato di avere gestito estorsioni, intimidazioni e droga. Saranno chiamati nel secondo passaggio in aula, dinanzi la corte d’Appello di Caltanissetta, su impugnazione sia da pare della difesa che della stessa procura.

In cinque sono stati riconosciuti colpevoli al termine del primo grado del giudizio, altri tre, invece, sono stati assolti dal tribunale.

La pena più severa, nel primo processo, è stata inflitta a Nicola Liardo con sei anni e nove mesi di reclusione. Lui, secondo l’accusa, avrebbe impartito ordini dal carcere per gestire gli affari sporchi.

Seguono, secondo un ordine per entità della pena, il figlio, Giuseppe Liardo, con sei anni e mezzo, Monia Greco – moglie del primo e madre del secondo – con quattro anni di carcere, Salvatore Raniolo con tre anni e tre mesi e, chiude il quadro delle condanne, Dorotea Liardo  – figlia di Nicola – con otto mesi. Per tutti le richieste di condanna avanzate dal pubblico ministero erano state sensibilmente più pesanti.

Giudicati non colpevoli, invece, in primo grado, Calogero Greco, Giuseppe Maganuco e Carmelo Martines per i quali le contestazioni a loro carico – riferite a presunte intimidazioni e danneggiamenti ai danni d’imprenditori ed esercenti – sono poi cadute.

Questo il quadro uscito dal primo vaglio in aula, passando anche per la rimodulazione verso il basso di qualche capo d’imputazione.

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