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False fatturazioni, chieste due condanne

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Caltanissetta – Due condanne e per altri fatti ormai troppo datati. Queste, in sintesi, le richieste della procura nei confronti di quattro imprenditori finiti nei guai sull’onda di un’indagine della guardia di finanza.

Sì, perché sono stati tirati in ballo, a vario titolo, per dichiarazione fraudolenta attraverso l’uso di fatture per operazioni inesistenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Contestazioni che pendono sul sessantunenne nisseno Luigi Giorgio socio di maggioritario del «Centro sordità srl», l’amministratore unico pro-tempore della stessa società , il cinquantacinquenne Vincenzo Calogero Giglio, il cinquantenne  Salvatore Pofeta  e  l’amministratore di una società, il settantottenne  Nunzio Mavica –  (assistiti dagli avvocati Raffaele e Riccardo Palermo, Davide Schillaci e Vito Presti)  – finiti dinanzi il giudice Francesco D’Arrigo.

Nei confronti dei primi due sono state chieste le condanne a un anno e nove mesi a testa, mentre per gli altri due sarebbe ormai intervenuta la prescrizione.

Tutto ruoterebbe attorno a un sospetto giro di false fatturazioni. Sì, perché secondo gli inquirenti v’è chi quelle fatture ritenute fasulle le avrebbe emesse, altri le avrebbero inserito nelle voci “spese” in bilancio.

Un intreccio di compiacenze, secondo la tesi accusatoria, che avrebbe consentito di eludere Iva e redditi da sottoporre a tassazione.

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