Caltanissetta –
Favoreggiamento alla mafia e calunnia. Sono le due ipotesi di reato al centro di un fascicolo che la procura di Caltanissetta ha aperto nei confronti dell’ex pm del pool Falcone e Borsellino, Gioacchino Natoli.
L’ex magistrato, ormai in pensione, sarà interrogato dai pm nisseni che lo hanno già convocato. Questo nuovo dossier sarebbe legato alla maxi inchiesta mafia-appalti degli anni novanta a Palermo. Secondo l’impianto accusatorio avrebbe insabbiato alcune indagini insieme a un ufficiale delle fiamme gialle e con l’ex procuratore di Palermo, Pietro Giammanco, deceduto sei anni fa. La vicenda è legata a un fascicolo che sarebbe stato trasmesso dalla procura di Massa Carrara e in cui sarebbe poi confluito il filone mafia-appalti dei primi anni ’90 nel capoluogo isolano.
In tal modo, sempre secondo il teorema dei magistrati nisseni, avrebbe finito per favorire imprenditori che sarebbero stati vicini a cosa nostra. A cominciare, secondo questa tesi, dall’imprenditore palermitano Antonino Bonura. Ed evitando, inoltre, di aprire fascicoli a carico di altri imprenditori legati allo stesso Bonura. Alcuni di primissimo piano, industriali, come i vertici del gruppo Ferruzzi.
E alcuni di quegli atti raccolti durante quell’indagine ritenuta volutamente assai “soft” , a cominciare da intercettazioni e registri, sarebbero stati poi distrutti proprio su indicazione dello stesso Natoli.
Lo stesso ex magistrato indagato, intanto, ha respinto le accuse e sarebbe pronto a rispondere ai magistrati nisseni per fare chiarezza..