Caltanissetta – Giudizio immediato per un imprenditore ritenuto vicino al clan Rinzivillo di Gela, legato a Cosa nostra. E al quale , peraltro sono già stati sequestrati beni per oltre 15 milioni di euro.
È il trentatreenne Rosario Marchese che già otto mesi e mezzo fa è finito al centro di una prima indagine della Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta.
La misura patrimoniale che nei mesi scorsi è scattata a suo carico ha riguardato cinque beni immobili e cinquanta rapporti bancari, undici società e due ditte individuali, con sedi a Brescia, Bergamo, Milano, Torino, Verona, Roma e Gela.
Secondo la tesi accusatoria sarebbe stato al servizio del clan mettendo in piedi un sistema di false compensazioni fiscali.
Un meccanismo che – secondo gli inquirenti – si sarebbe basato su investimenti, ritenuti fantasma, in aree svantaggiate.
Sul conto dell’imprenditore sono poi confluiti più filoni d’indagine, legati sempre allo stesso leitmotiv che fa riferimento a false compensazioni.
Inchieste finite successivamente in un unico dossier con la richiesta, successivamente, da parte della procura per un processo con giudizio immediato.