
Mussomeli – C’era la fila stamani davanti ai negozi che vendono beni di prima necessità. Un folla armata, nella maggior parte dei casi, di mascherine e pazienza attendeva il proprio turno per comprare alimenti, non solo davanti ai supermercati ma anche davanti a panifici ed esercizi che vendono detersivi, prodotti per l’igiene e frutta. Una concentrazione dovuta anche agli ingressi contingenati per il rispetto delle distanza oltre al fatto che domani tutte le attività, ad eccezioni di edicole e farmacie, resteranno chiuse in Sicilia. Intanto cresce l’apprensione tra le persone per il virus ma anche per il futuro. Lo stop di scuole, attività commerciali e produttive ha frenato bruscamente l’economia del Vallone. Così aumentano le persone che si rivolgono a enti caritatevoli, servizi sociali, preti ma anche cittadini, per questo l’iniziativa della spesa sospesa non può che essere accolta con favore. A questi indigenti c’è una nuova ceto di persone che, seppur non versano in uno strato di povertà in senso stretto, guardano con preoccupazione all’evolversi della situazione. Come Pasquale che spiega: “Non mi mancano i soldi per la spesa, almeno per ora. Ho sempre lavorato nell’edilizia, in questo momento che siamo fermi, sono preoccupato per cosa succederà. Da padre sono angosciato, chi come me ha i figli all’università non potrà continuare a mantenerli se non arrivano aiuti o una ripresa del lavoro. In questo momento mi sento in un tunnel dove non si vede la luce, spero di sbagliarmi e che tutto torni presto alla normalità“.
Le foto di Luigi Intilla.