Caltanissetta – Lascia il carcere la sessantunenne che avrebbe finto di avere subito un’aggressione e che, invece, avrebbe accoltellato il marito.
È su richiesta dei suoi difensori , gli avvocati Monia Gambarresi e Matteo Zuzzè, che la donna ha ottenuto la scarcerazione dal tribunale del riesame presieduto da Antonia Leone – completano il Collegio i giudici Nadia Marina La Rana e Dario Albergo – revocando l’ordinanza, nella parte relativa all’applicazione della misura cautelare, disposta dal gip il 25 settembre scorso.
Lo stesso tribunale ha sostituito la carcerazione con l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di tornarci senza autorizzazione del giudice. In più le è stato imposto anche il divieto di avvicinamento al marito e al condominio in cui abita. Porterà il braccialetto elettronico per monitorarne i movimenti.
Su lei pende l’ipotesi di maltrattamenti. A incastrala, allora, sono state le immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza che hanno smentito la sua versione dei fatti. È stata lei stessa, quel giorno, a chiamare i carabinieri raccontando loro di essere stata aggredita dal marito. Ma nel momento in cui i militari sono arrivati in casa della coppia, molti aspetti della storia riportata dalla donna sono parsi controversi.
Lei non portava su di sé alcun segno di aggressione e, poi, erano state notate dagli stessi investigatori tracce di sangue che andavano dall’ingresso del condominio alla cucina dell’appartamento. E il marito, in quei frangenti, non era neanche in casa. È rientrato quando ancora i carabinieri si trovavano lì.
Poi il marito, nel frattempo medicato in ospedale, ha raccontato la sua versione. Riferendo pure che mesi addietro aveva subito analoga aggressione dalla moglie. Sotto il letto è stato poi trovato il coltello, lungo oltre una trentina di centimetri, utilizzato dalla donna.
