Caltanissetta – Sono trascorsi trentuno anni da quando l’appuntato Michele Fiore è stato ucciso a colpi di fucile a un posto di blocco a Caltanissetta. E, come ogni anno, è stato ricordato con una celebrazione liturgica all’abbazia di Santo Spirito.
La funzione religiosa è stata celebrata dal cappellano militare del comando legione carabinieri Sicilia, don Salvatore Falzone, e al fianco della vedova del decorato v’erano anche il comandante provinciale, il colonnello Vincenzo Pascale, autorità e rappresentanti dell’associazione nazionale carabinieri.
Era la sera del 4 febbraio 1991 quando, in via Filippo Paladini, l’equipaggio dei carabinieri composto dagli appuntati Santo Buttafuoco Butera e Michele Fiore, stava effettuando un posto di blocco. D’improvviso il conducente di una Peugeot 309, al quale era stato imposto l’alt, ha tirato fuori un fucile a pallettoni esplodendo un paio di colpi all’indirizzo dei due militari.
Uno ha raggiunto in pieno petto l’appuntato Fiore, mentre il compagno di pattuglia è riuscito a ripararsi dietro un mezzo parcheggiato rispondendo al fuoco.
Seppur ferito dai colpi esplosi dall’appuntato Buttafuco l’automobilista è riuscito a fuggire. Ma poco dopo è stato smascherato dai carabinieri e arrestato.
Michele Fiore, invece, quando è arrivato all’ospedale Sant’Elia era già deceduto. La vittima si era arruolata nel novembre del 1978 e nel luglio del ’90 era stato trasferito al nucleo radiomobile della compagnia di Caltanissetta.
Il 28 maggio 1992 gli è stato concesso un encomio solenne dal comando generale dei carabinieri. Il 17 novembre dello stesso anno è stato insignito da parte del Presidente della Repubblica, della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria.