Caltanissetta – È una vera e propria organizzazione che avrebbe ricattato i proprietari per restituire loro la refurtiva , quella smantellata da carabinieri e polizia.
Un piccolo esercito è coinvolto. Sette sono stati i destinatari di ordinanza di custodia cautelare, mentre in totale gli indagati sono qualcosa come ventidue.
Il blitz di carabinieri e polizia , in particolare i militari della compagnia San Lorenzo e la sezione reati contro il patrimonio della squadra mobile hanno eseguito le misure cautelari in carcere e agli arresti domiciliari.
Ai sette destinatari sono stati contestati i reati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata a delitti contro il patrimonio, rapina ed estorsioni.
Secondo la teoria di investigatori e magistrati sarebbero stati gli autori di una rapina a mano armata, diversi furti di auto e di motocicli. E gli arrestati, con il metodo conosciuto come “cavallo di ritorno”, avrebbero estorto soldi ai proprietari. Somme oscillanti tra i 300 e i 1.500 euro, per tornare in possesso dei loro mezzi.
Più in dettaglio, secondo la tesi accusatoria, i sette arrestati avrebbero messo a segno parecchi furti nel capoluogo isolano e nei comuni vicini, grazie anche alla complicità di altri indagati.
Nel gran calderone dell’indagine sono finiti qualcosa come ventisei estorsioni, ventotto furti, diciannove ricettazioni, una rapina aggravata e un episodio di riciclaggio. Peraltro durante le indagini in tre sono stati arrestati perché presi con le mani in pasta, mentre altri tredici sono stati denunciati per furto e ricettazione, sia tentati che andati in porto.