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Gestione del servizio idrico nel mirino di Finanza e Procura, sequestrata documentazione nelle sedi di Caltaqua e Aqualia: 10 gli indagati 

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Caltanissetta – Entra nel vivo l’indagine della procura sulla gestione della crisi idrica. Su mandato della procura nissena, infatti , la guardia di finanza ha sequestrato parecchia documentazione.

L’operazione delle fiamme gialle è scattata, in contemporanea, sia nella sede di Caltaqua nel capoluogo nisseno –  dove parecchi militari sono arrivati all’orario di apertura degli sportelli – così come negli uffici di Fcc Aqualia in Spagna a opera della Polizia National con al loro fianco il “gico” delle fiamme gialle. Parecchi gli incartamenti che sono stati acquisiti sia a Caltanissetta che a Madrid.

È su più fronti che si starebbero concentrando le indagini della procura nissena avviata già  nelle scorse settimane, con alcuni nomi – almeno una decina – che sarebbero già finiti sotto i riflettori, in particolare il presidente dell’Ati e sindaco di Niscemi e dirigenti di Caltaqua e Aqualia.

Riciclaggio e distrazione fraudolenta di fondi le ipotesi al vaglio, e che sarebbero state messe in pratica  attraverso il  “transfer pricing”, ossia il prezzo pagato per i beni o servizi trasferiti da una società ad altre in paesi diversi. Nel concreto, in questo caso ai danni  di  Caltaqua in favore della sua partecipante spagnola Aqualia. La società d’ambito in Italia, a Caltanissetta in questo caso, sarebbe stata danneggiata da questo sistema finito ora nel mirino di finanza e procura nissena, coordinata dal procuratore capo Salvatore De Luca. Nel gran calderone anche l’aspetto legato al servizio offerto in termini di distribuzione, mancata potabilità compresa, e presunti reati ambientali.

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