Home Cronaca Giovane ucciso a fucilate per uno “sgarro”, ergastolo al sospetto mandante

Giovane ucciso a fucilate per uno “sgarro”, ergastolo al sospetto mandante

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San Cataldo – Ergastolo per il presunto mandante di un delitto. È stata la corte d’Assise di Caltanissetta a infliggerlo all’unico imputato di questo procedimento.

La scure si è abbattuta sul sessantunenne di San Cataldo, Raimondo Scalzo (nella foto) ritenuto dall’accusa l’ispiratore dell’agguato.

Quello che ventotto anni addietro ha avuto per obiettivo il sancataldese Luca Salvatore Salerno, allora diciottenne, che sarebbe stato ucciso a fucilate per uno sgarro. Sull’onda di un incendio d’auto, secondo la tesi accusatoria.

E l’imputato – assistito dall’avvocato Gianluca Amico – parecchi anni addietro era stato sfiorato da questa inchiesta, ma poi ne era uscito indenne.

Piuttosto erano stati poi condannati, con sentenza divenuta già definitiva, il cugino e il cognato, quest’ultimo poi deceduto.

Scalzo, diversi anni dopo, è finito al centro di un nuovo dossier per quella che l’accusa ha ritenuto una sua inconsapevole confessione.

Mentre discuteva con il cognato, all’oscuro che le microspie dei carabinieri lo stessero spiando, avrebbe in qualche modo ammesso sue responsabilità.  Almeno secondo gli inquirenti.

Anche se lo stesso imputato s’è poi difeso asserendo che quella era soltanto una storia inventata per “atteggiarsi” agli occhi della sua donna.

Ma alla fine questa teoria non ha retto. Piuttosto è stata la tesi dell’accusa a convincere la corte della colpevolezza dell’imputato, così da fare scattare la condanna al carcere a vita.

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