Caltanissetta – Sarà la Cassazione a decidere sui loro ricorsi. Perché già condannati, nel secondo passaggio in aula, tentato di scrollarsi di dosso le affermazioni di responsabilità piovute sul loro capo.
Così per un gruppetto ritenuto al centro di un traffico di stupefacenti e che già in appello ha beneficiato del colpo di forbice sulle condanne.
Una dozzina d’imputati in tutto quelli richiedenti il nuovo giudizio, il terzo in tal senso. A cominciare da colui che è stato ritenuto un po’ il fulcro dell’intera inchiesta , Gianluca Pellegrino, che ne è uscito con la pena a ventidue anni in continuazione con altri pronunciamenti a suo carico. Il fratello Alessandro, invece, ha rimediato tre anni, qualcosa come sette anni meno rispetto al primo grado.
Seguono poi Melchiorre Scerra con due anni, Guido Legname con due anni e quattro mesi, Gaetano Davide Trainito due anni, due anni e mezzo a Manuele Rolla, Orazio Tosto tre anni, Emanuele Puccio quattro anni, Emanuele Faraci due anni e otto mesi, Nunzio Alabiso tre anni.
Fin qui coloro che hanno beneficiato di uno sconto di pena più o meno sensibile.
Mentre per altri due imputati, ossia Loreto Saverino e Rosario Perna sono rimaste immutate le pene, rispettivamente, a tre e due anni.
Questo il quadro generale prospettato alla Cassazione sulla base del verdetto che era stato emesso dalla corte d’Appello di Caltanissetta sul sospetto maxi giro di droga.