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Grido della piazza e di M5S: «No allo sfascio della sanità siciliana, subito in aula la nostra mozione contro le liste d’attesa»

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Palermo – Il segnale, forte, è arrivato dalla piazza. Il «no allo sfascio della sanità siciliana, Schifani non può ignorarlo» hanno tuonato all’unisono il coordinatore siciliano del M5S Nuccio Di Paola e il capogruppo all’Ars, Antonio De Luca, all’indomani della manifestazione che, nonostante il cocentissimo solleone, ha radunato in piazza oltre 1500 partecipanti arrivati da tutta la Sicilia in con pullman.

Al loro fianco anche rappresentanti di numerose forze politiche, sindacati e associazioni civiche – Pd, Avs, Controcorrente, Cgil, Sinistra Futura, Prc, Pci, Psi, PeR e gruppi civici – e, tra gli altri, il senatore Roberto Scarpinato e l’eurodeputato Giuseppe Antoci. E da Roma è arrivato pure il presidente Giuseppe Conte che ha guidato il corteo dalla parte alta di corso Vittorio Emanuele fino a piazza Bologni.

«La nostra mozione – ha spiegato Di Paola – mira a costringere il governo Schifani ad applicare la legge nazionale del ’98, pressoché sconosciuta ai cittadini e anche ai “cup”, che prevede visite ed esami gratuiti in regime intramurario o nel privato per i cittadini che non riescono ad ottenerli nei tempi indicati nella prescrizione. Per rendere operativo il percorso – ha aggiunto – nella prossima manovra economica presenteremo un emendamento per dirottare somme cospicue alla lotta alle liste d’attesa. Lo stesso chiediamo di fare agli altri partiti. Le liste d’attesa al momento sono l’emergenza numero uno, vedremo chi avrà il coraggio di mettersi di traverso».
E, dal palco, indice puntato contro quelli che sono stati etichettati come «paradossi del nostro sistema sanitario… che – ha rimarcato Antonio De Luca –  ha offerto cure in tempi celeri durante la latitanza a un personaggio come Matteo Messina Denaro, mentre migliaia di cittadini onesti attendevano un anno per ricevere un maledetto referto e centinaia di persone si sono trovate un esito che era una sentenza di Cassazione».

Prioritaria, tra l’altro, per i pentastellati «la battaglia per il salvataggio del centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina che rischia la chiusura… abbiamo un’eccellenza mondiale che rischia di essere distrutta per fare posto a una cardiochirurgia pediatrica a Palermo – ha affermato De Luca – dove l’equipe del San Donato, gruppo di ospedali privati presieduto dall’ex ministro Angelino Alfano, è presente solo una volta ogni due settimane per due giorni come previsto dalla convenzione e dal capitolato d’appalto predisposto dall’assessorato regionale alla salute, quando invece a Taormina abbiamo un’equipe presente 365 giorni l’anno e per 24 ore… Smantellare il centro di Taormina sarebbe una follia e noi faremo di tutto per evitarlo».

E, un ultimo affondo, Di Paola e De Luca lo hanno rivolto al presidente Schifani. «O fa veramente qualcosa per arrestare questa folle corsa verso il baratro della sanità pubblica o deve andare subito a casa… Il tempo delle chiacchiere seguite da zero fatti è finito. Porti subito in aula la nostra mozione sulle immortali e immorali liste d’attesa che il presidente ha dichiarato di avere praticamente azzerato ma che invece sono più vive che mai», hanno concluso.

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